
11/03/2021 19:36
Torna in campo la Giorik Sedico dopo una settimana di stop forzato. A Gabriele De Francesch abbiamo chiesto di spiegarci come la sua squadra ha affrontato questa sosta obbligata e se, dopo le ultime prestazioni altalenanti, ritiene che aver potuto tirare il fiato sia stato un fatto positivo soprattutto per poter preparare il difficile rush finale di stagione?
“La sosta l'abbiamo affrontata tranquillamente, con la giusta attenzione nel senso che ci siamo allenati anche se non eravamo al completo, abbiamo cercato di farlo diciamo come c'era consentito, dovendo anche rispettare delle regole, e lo abbiamo fatto anche abbastanza bene. Il fatto di tirare il fiato diciamo che è stato un vantaggio più che altro mentale, perché comunque, considerando che ormai siamo quasi a fine stagione, la condizione fisica è quella. Diciamo che è stato un beneficio aver potuto staccare un attimo la spina per qualche giorno, quello sicuramente”.
- Sabato tappa a Udine, una gara da vincere per continuare a coltivare aspettative di playoff. Come preparerai la partita considerando anche la capacità dell'avversario?
“La partita con con l’Udine City è molto importante per poter rientrare nelle prime cinque. Abbiamo un calendario molto complicato e ne siamo consapevoli, stiamo cercando di prepararla anche rivedendo gli errori che abbiamo commesso qualche settimana fa, affinché possiamo limitarli. Insomma un po’ come andare a curare un po' i particolari”.
- Guardando oltre Udine, come vedi il cammino verso i playoff? Quante possibilità ha la tua squadra di arrivare all'obiettivo?
“Il cammino verso i play-off è bello tosto, credo che siamo quelli con il calendario più complicato. Però ci proviamo anche se a Udine avremo le defezioni di giocatori come Er Raji, Vitinho e Mazzucco, non ci sarà nemmeno l’under Lambarki che ha avuto un piccolo fastidio, mentre recuperiamo Rossetto e Bottega. La gara resta bella tosta, così come la corsa ai play-off, però ti dico che ci proveremo fino alla fine, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e in cui potremo imbatterci”.
Foto: De Zanet