
29/03/2024 08:00
La Meriense riparte con una promozione. La compagine del
presidente Cicciari trionfa nel campionato di C2 e ritorna in Serie C1. A raccontare
tutto è il direttore sportivo Pietro Mandanici.
“Vincere un campionato è sempre complicato, soprattutto contro
avversarie agguerrite che hanno disputato un importante campagna acquisti. Averlo
chiuso con due settimane di anticipo è una grande emozione e soddisfazione, ci dà
conferma di aver lavorato bene”.
Si è ripartiti con un progetto nuovo, vincente già dalla
prima stagione…
“Sì, dopo l'anno di Serie B con salvezza raggiunta tramite i
play-out abbiamo deciso di ripartire con i ragazzi del territorio e con l'obiettivo
di tornare quantomeno in C1 nel giro di tre anni... Diciamo abbiamo ridotto i
termini prefissati, di un anno. I giovani sono al centro del nostro progetto. Abbiamo
disputato un campionato Under 19 nazionale non con poche difficoltà. Ragazzi
alla prima esperienza nel calcio a 5 o al secondo anno, però nella maggior
parte delle gare ricevuto complimenti per il lavoro che stiamo portando avanti,
con ampi margini di crescita”.
Non da meno la collaborazione con la Wonderland.
“Da quest'anno collaboriamo con una ludoteca importante, Wonderland
di Barcellona di Domenico Rizzo, che nella struttura ha un campo di calcio a 5
e abbiamo intrapreso un percorso insieme con la scuola calcio. Quindi insieme
facciamo primi calci/pulcini per un percorso di crescita dei giovani”.
Uno sguardo al futuro.
“Quest'anno abbiamo costruito la rosa con elementi di
assoluto livello per la categoria facendoli integrare con gli under, la
prossima stagione sappiamo sarà molto più dura anche perché il livello della C1
si è alzato con squadre abbastanza organizzate. Noi non ci faremo trovare
impreparati e andremo ad allestire una squadra importante, giusto il tempo di
completare i festeggiamenti e penseremo alla prossima stagione da subito”.
Tempo di ringraziamenti.
“Voglio ringraziare mister Sebastiano Spinella e il
vice Fleres Giuseppe, oltre al presidente specie per il ruolo che ha continuato
a farmi ricoprire”.