
05/12/2023 18:00
C'è ancora dell'amarezza in quel di Vazzola dopo la sconfitta casalinga dell'ottava giornata di Serie B con l'Isola 5. Dopo il primo tempo concluso in vantaggio, la formazione trevigiana si è fatta rimontare e superare dalla compagine vicentina, abile nello sfruttare gli errori dei padroni di casa. Abbiamo quindi provato a rileggere quanto accaduto sabato scorso nel Palasport di Vazzola, scambiando due parole con Mariano Maccari, portiere classe 2002 promosso in prima prima squadra dopo tanti anni nel settore giovanile biancorosso e un lungo infortunio alla mano che tra una cosa e l'altra l'ha tenuto fuori dai campi per circa un anno e mezzo. Maccari, che aveva esordito in Serie B già il sabato precedente a Tombolo contro il Team Giorgione, subentrando degnamente a gara in corso a Franceschet espulso, nell'ultimo weekend è sceso in campo per la prima da titolare, anche se al 17' del primo tempo è dovuto intervenire in uscita da ultimo uomo ricevendo il cartellino rosso.
- Mariano, quella con l'Isola 5 è stata una sconfitta difficile da digerire. L'amarezza nasce dal fatto che potevate portarla a casa, concordi?
"Penso che il peso di questa sconfitta sia più pesante rispetto a quella con il Team Giorgione per il fatto che eravamo in vantaggio per la maggior parte del match e senz’altro potevamo portarla a casa".
- Credi che alla fine siate stati penalizzati dai singoli errori più che dallo sviluppo del gioco che comunque c'è?
"I nostri errori e le nostre scelte sbagliate sono sicuramente parte della causa della nostra sconfitta, ma non tutta. Gli avversari sono stati bravi a sfruttare questa nostra debolezza per portarsi a casa i tre punti".
- Certo, la tua prima da titolare in stagione è stata sfortunata, ma hai avuto modo di dare seguito all'esordio in B avvenuto a Tombolo. Che emozioni hai provato a ritrovare il campo dopo l'infortunio alla mano, per di più in Serie B?
"L’espulsione è stato un pessimo tiro mancino per il mio esordio però ho cercato di dare il meglio che potevo alla mia squadra. Non avrei mai potuto pensare di poter dare il mio contributo, soprattutto così presto a questa società. Le emozioni erano tante, dall’euforia al nervosismo. Avevo timore che l’infortunio alla mano potesse frenarmi per la paura di infortunarmi di nuovo però, così non è stato. Penso che questa mia “fobia” possa ritenerla guarita. Confrontando le due partite in cui ho giocato ho avuto molta più tensione nella mia prima partita da titolare perché sapevo la squadra contava su di me e dovevo dare il mio meglio".
Ufficio stampa Miti Vicinalis