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06/11/2023 11:45

Quel gesto di fair-play è nella logica del Cus Macerata. Porro: ''Certi valori vanno oltre lo sport"

Ci sono gesti e gesti di fair-play, comunque tutti apprezzabili, anche se talvolta si tende a esagerare, sempre nell’accezione positiva della parola. Però quello che è accaduto sabato pomeriggio a Macerata nel corso della gara tra Cus e Grifoni Spello valida per la quarta giornata di andata del campionato di Serie B è stato un gesto di fair-play che, per come l’abbiamo interpretato noi, probabilmente va al di là di quello che si possa dire del semplice gesto di per sé.


Succede che nel corso di un’azione offensiva del Cus Macerata, in svantaggio ma che in quel frangente del primo tempo stava esercitando una certa pressione alla ricerca del pareggio, il portiere dei Grifoni, Stoppini, viene colpito in pieno volto da una pallonata e cade a terra; l’azione prosegue e Di Gregorio, capitano del Cus Macerata, segna a porta vuota l’1-1. Proteste inevitabili ma il gol viene convalidato dagli arbitri. Cosa accade a quel punto? Dalla panchina, il team manager Adriano Porro fa un cenno proprio rivolto al capitano Di Gregorio che annuisce: i Grifoni centrano, nessun giocatore cussino interviene e Hachimi mette dentro il pallone del 2-1 spellano.


Un gol che, poi, di fatto indirizzerà la partita, perchè i Grifoni chiuderanno la prima frazione avanti per 4-1 e al termine consolideranno la loro leadership nel girone D cadetto con un eloquente 8-2.


“Quello che è stato fatto in quel momento - spiega Adriano Porro, chiamato a svolgere le veci del tecnico Michele Zampolini impossibilitato a presenziare in panchina - è stato un gesto che fa parte della cultura del Cus Macerata. Questa società da sempre ha deciso di scindere l’aspetto sportivo da quello educativo. Quello sportivo è legato strettamente ai risultati del campo che per noi sono marginali ai valori educativi e sociali che rappresentano il ‘modus operandi’ della nostra società. Privilegiamo la cultura del rispetto e della sportività alla logica del risultato, che rimane fine a se stessa in un ambiente formativo come lo è quello di un Centro Universitario Sportivo”.


Un gesto di fair-play che rispetto ai “normali” comportamenti che si vedono in campo, va comunque sottolineato soprattutto perchè compiuto nel momento di un confronto in cui, come il risultato finale ha dimostrato, il Davide di turno stava creando grattacapi al Golia in questo caso impersonificato dai Grifoni, primi in classifica a punteggio pieno e che nel prosieguo del match hanno dimostrato realmente di essere meritevoli del primato e di essere i più forti. Ma in quel momento specifico, con una situazione che stava volgendo favorevolmente ai colori cussini, optare per la scelta di “restituire” il gol, non sappiamo in quanti si sarebbero presi la responsabilità di assumerla, quasi un suicidio considerando già la differenza di valori in campo, come detto riassunta dal finale di 8-2 che ha confermato la squadra spellana al comando della classifica del girone umbro-marchigiano.


Un applauso oltremodo lecito e assolutamente meritato, perchè episodi del genere vanno solamente apprezzati e presi come riferimento per insegnare alle giovani leve (e non solo) che nel mondo agonistico, compreso il futsal, il risultato è subalterno a valori esemplari come il rispetto delle regole e l’educazione sportiva. Chapeau!