
28/04/2025 16:40
Si scrolla da dosso la lunga pausa e un inizio non eccezionale, la Roma 1927, vincendo 4-3 contro un Manfredonia alla ricerca di punti salvezza. Complice la squalifica di Fabrizio Reali, la guida tecnica era affidata a Livia Formiconi, vice-allenatrice e all'esordio dal primo minuto su una panchina di Serie A.
"Con il Manfredonia la gara è stata impegnativa - analizza l'allenatrice giallorossa - abbiamo creato tanto fin da subito ma concretizzato poco fino ad andare sotto di due gol. Nella ripresa abbiamo cambiato atteggiamento alzato il ritmo fin da subito, riuscendo a portare il risultato dalla nostra parte. Sicuramente fondamentale è stato il portiere di movimento, su cui lavoriamo tanto durante la settimana e che ci ha dato riscontro fattuale. Durante l'incontro ero emozionata anche se provavo a non farlo vedere, la concentrazione sulla partita mi ha aiutato a smorzare un po’ la tensione. Sono stata molto contenta, è una grande soddisfazione. Ringrazio tutti, dallo staff alla squadra, che mi hanno sostenuta prima e durante la gara".
- Passando all'Under 19, cominciate il vostro cammino nei play-off, contro la Spes Poggio Fidoni...
"Stasera inizia la parte della stagione che aspettiamo da tempo, pronti per affrontarla al meglio. Sono dell’idea che il lavoro paga sempre, spero che anche in questa occasione potremo raccogliere le soddisfazioni che meritiamo".
- Con la panchina di venerdì sei diventata la seconda donna di sempre ad avere la guida tecnica di una squadra di A maschile (era successo nel 2017/18 con Pamela Battistella a sostituire David Marin sulla panchina della Luparense, n.d.r.): a cosa pensi sia dovuta questa disparità? È frutto di un preconcetto?
"Beh, avere modo di parlare della situazione attuale è sempre un motivo di riflessione e di crescita: la presenza di pregiudizi di genere rappresenta ancora una realtà evidente. È purtroppo ancora considerato un fatto eccezionale che una donna ricopra un ruolo di rilievo in un contesto professionale a prevalenza maschile, cosa che trovo retrograda. Ciò che ritengo particolarmente limitante è la tendenza a correlare il genere alla competenza e alla professionalità, quando in realtà si tratta di qualità che prescindono completamente dall’appartenenza di genere. Il cambiamento è possibile solo se nasce dalla volontà collettiva di realizzarlo. Mi auguro che presto si assista ad un’evoluzione concreta e profonda. Spero che la mia esperienza possa rappresentare solo l’inizio di un percorso verso una reale parità".
Fabio Neroni
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