
08/12/2023 13:24
Qualcosa, a noi che conoscevamo la storia di Bruno Serpa, ci diceva forte che se questo talento del futsal, un giorno, fosse tornato in Italia lo avrebbe fatto per giocare o ad alti livelli oppure la sua scelta sarebbe stata fatta col cuore. E Rino Monti occupa un posto speciale nei sentimenti sportivi di Brunno Serpa. E così?
“Assolutamente, dopo tanto tempo siamo riusciti a lavorare insieme di nuovo. Una cosa che porto nella mia vita è il fatto di essere grato a chi, un giorno, ti ha dato una opportunità, un aiuto. Così è stato la prima volta che sono andato a Sestu, avevo solo 17 anni… ora era il momento di fare lo stesso io per lui”.
E così il matrimonio sportivo tra l’Alghero e Brunno Serpa si è potuto celebrare, officiato da un Rino Monti che all’improvviso è come se avesse avuto la fulminazione di evangelica memoria sulla strada di casa. Bruno è arrivato in Italia e ha subito giocato: neanche il tempo di sbarcare dall’aereo che lo ha riportato nel Belpaese dal Brasile, che è salito su quello che è volato a Milano.
- A parte il risultato negativo della trasferta di Bresso, com'è stato il tuo impatto con l'Alghero? Hai raccolto impressioni positive?
“Nonostante la sconfitta si. Mentre ero in Brasile ho guardato qualche partita e si vede la crescita dei ragazzi nel campionato. Fare questo salto di categoria per chi non ha mai giocato nel nazionale, è sempre difficile all’inizio: sono fiducioso che riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi perché stiamo crescendo e imparando nel momento giusto”.
Domani Brunno debutterà davanti ai tuoi nuovi tifosi contro una squadra in salute come l'Energy Saving. Una partita molto attesa anche perchè sarà l’ultima in casa prima della lunga sosta natalizia.
- Fiducioso? Senti sulle spalle il peso della responsabilità di chi comunque deve far sentire il suo peso per la conquista di quei risultati che possono portare l'Alghero sulla strada della salvezza?
“A tutte le partite arrivo con la fiducia di poter fare il meglio per vincere, e domani non sarà diverso. Arrivo consapevole delle mie responsabilità, ma questo peso non mi ha mai fatto sentire un giocatore diverso: mi sento, anzi, più parte dell’ingranaggio di una squadra che sta già insieme da tempo, composta da persone che mi hanno accolto come uno di loro. Ringrazio i miei compagni che sono stati disponibili ad aiutarmi mettendomi subito a mio agio”.