
11/09/2022 11:30
Il nuovo anno accademico è ormai alle porte e l’UniPegaso
Polistena scalda i… motori. Nell’ampia e ormai consolidata offerta formativa che
l’Università Telematica offre nella provincia reggina, il focus di approfondimento
va al Corso di Laurea Magistrale in Linguistica Moderna ed a raccontarlo è la dottoressa
Carmela Casella.
Il corso Magistrale, in Linguistica Moderna, va ricordato, offre
agli studenti le competenze e gli strumenti necessari per l’acquisizione di
skill professionali e personali sull’evoluzione della linguistica e della
letteratura, nonché sulle scienze cognitive (sociali, culturali, della
comunicazione) anche in riferimento alle nuove tecnologie digitali.
Carmela, quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta
a scegliere questo percorso?
“Sono tante, ma possono essere sintetizzate
principalmente in due fattori: la possibilità di poter arricchire il mio bagaglio
di competenze culturali, che oggi grazie all'internazionalizzazione vengono
definite come "Know How" e "Skill". In piena era 4.0 è
fondamentale essere al passo con i tempi, cavalcando le tecnologie e non
rimanere indietro, così come fa appunto l'Unipegaso, integrando alla
formazione, le tecnologie informatiche e quindi l'evoluzione stessa del
processo tecnologico. Ritengo quindi, che acquisire competenze specifiche in
importanti ambiti, quali l'evoluzione della linguistica, della letteratura e le
relative conseguenze sia sociali che culturali, è fondamentale. Un altro
motivo degno di nota, sicuramente non inferiore al precedente, come importanza
è quello che ha sempre rappresentato il mio sogno, al momento realizzato a
metà, ovvero quello di poter insegnare a scuola materie letterarie,
trasmettendo ai ragazzi il lato bello di questa disciplina, che magari ai loro
occhi, potrà apparire noioso. Oggi grazie ai miei sforzi e all'Unipegaso ho
potuto realizzarlo. Già da due anni insegno a scuola grazie alle MAD, pur non
avendo terminato gli studi, perché il mio corso di studi è molto richiesto”.
Lo studio telematico, strutturato sul modello anglosassone,
divenuto poi internazionale, fu introdotto negli anni 80 da colossi
universitari come l’Arward University e successivamente in Europa dalla
Stanford University. In Italia arriva solo grazie al decreto “Moratti-Stanca”
nel 2004. Da quel momento ha avuto una diffusione capillare, diventando per i
ragazzi, in quanto nativi digitali, padroni dell’uso delle tecnologie e dei
social media, quasi uno stile di vita. Le sue impressioni su questo metodo
d’apprendimento?
“Direi alquanto soddisfacente. Per me, che sono
una nativa digitale, così come ci definiscono i media, studiare in modalità
telematica, è assolutamente congeniale. I vantaggi sono enormi, dalla possibilità
di strutturarci in termini di tempo lo studio, alla possibilità di interagire
con la tecnologia messa a disposizione dalla piattaforma di studi, come la
possibilità di rivedere più volte i concetti e poterli acquisire al meglio, di
confrontarmi con le statistiche messe a disposizione dalla piattaforma, la
quale evidenzia sia le criticità che i progressi; posso organizzare la mia
giornata, svolgendo, tra una lezione e l'altra, numerose attività, quali
organizzare le lesson-plan da somministrare agli studenti a scuola”.
Citando le parole del neo Presidente del dDA Fabio
Vaccarono, patron dell’Unipegaso, autentico leader di questa rivoluzione tecnologica
(in quanto già CEO di Google Italia), che vede l’Unipegaso prepotentemente
inserita nel Ranking dei migliori atenei italiani: “Abbiamo sdoganato nuovi
paradigmi di apprendimento Universitari”, grazie all'utilizzo del digitale,
siamo la prima università italiana presente sui social, diamo agli studenti la
possibilità di avere un ateneo a km 0, quasi sotto casa; la possibilità di
avere tutor personali a disposizione, di essere seguiti personalmente; etc…
Queste innovazioni hanno fatto si, che i dispersivi atenei tradizionali, seppur
grandi luoghi di aggregazione, venissero sostituiti sempre più frequentemente
da quelli telematici, i quali grazie alla relazione Tutor/studente, diventano
comodi e caldi luoghi d’accoglienza, affrontando soggettivamente e in modo
personalizzati, le richieste individuali di ogni studente. lo studente in
questo contesto diventa protagonista attivo e costruttivo del proprio processo
di apprendimento, acquisendo consapevolezza e maturità. Com’è stato per lei
approcciarsi a questo tipo di relazione tutor/discente?
“Quando ho deciso di intraprendere questo percorso, mi sono
recata alla sede più vicina, ovvero quella di Polistena. Ad accogliermi c'era
il prof. Fabio Auddino, nonché mio carissimo parente, amico e tutor, che ha
saputo orientarmi e consigliarmi, in modo dettagliato, il percorso da
scegliere. Lui è stato veramente fondamentale, disponibile e attento ai miei
molteplici dubbi; anche grazie ai suoi consigli posso dire di aver realizzato a
metà il mio sogno. Devo dire inoltre, che avere la sede vicino alla mia
cittadina, è una grande fortuna, perchè per ogni difficoltà, so di poter
trovare sempre qualcuno disposto a darmi una mano”.
Le aspettative future? Lavoro, concorsi,
inserimento a scuola, quali fra questi?
“Mi ritengo già abbastanza soddisfatta. Passare
nel giro di qualche anno da studentessa a docente, è una grandissima
soddisfazione. Spero con tutto il cuore dopo aver terminato il mio percorso,
con tanti sacrifici aggiungerei, di continuare su questa strada e trovare il
ruolo, così da finire di realizzare il mio sogno, cioè quello di inserirmi nel
mondo dell'istruzione e diventare insegnante di ruolo”.