
08/01/2024 20:45
Sono ore di sana euforia in quel di Padova. L'Antenore è stata in grado di vincere ieri sera la Coppa Italia di Serie C1 veneta, battendo 2-0 l'Atletico Conegliano nella splendida cornice della BèlBoté Arena di Tombolo e accedendo così alla fase nazionale della competizione. Una vittoria cercata e voluta, con una finale neanche accarezzata nella passata edizione della Final Eight e conquistata quest'anno con grande maturità e solidità mentale. La formazione patavina nei 40 minuti dell'ultimo atto è riuscita a controllare un match potenzialmente insidioso, senza subire più di troppo l'impeto dei trevigiani, che comunque sono usciti a testa alta, consapevoli di avere un radioso futuro davanti.
Il 2-0 firmato Cesari-Grieco non ha solo regalato un trofeo che premia anni di sforzi compiuti dal club padovano, abile a investire con equilibrio sulla formazione giovanile senza dimenticare i risultati sul campo, ma ha anche consegnato a mister Andrea Rozzato il primo vero titolo della sua carriera. Ecco che quindi, 24 ore dopo il successo di Coppa, abbiamo intervistato il giovane e preparato tecnico dei biancorossi per farci raccontare la serata che ha vissuto in prima persona nella finalissima di Tombolo.
- Mister, quali sono le tue emozioni e i tuoi pensieri dopo il successo in Coppa? Cosa ti sentire di dire?
"In realtà sto ancora personalmente processando le emozioni di ieri sera. Per me è il primo vero titolo in carriera, per la società un traguardo meritato dopo cinque anni di lavoro. Sono soprattutto felice della felicità altrui: i ragazzi in primis ma anche i tantissimi tifosi che ieri sera sono partiti da Padova per venirci a sostenere. E' stata una bella serata, speriamo sia la prima di tante".
- Alla vigilia avevi detto che il Conegliano era favorito, visto che avevate assenze pesanti, però siete riusciti a offrire comunque una prestazione solida. La sensazione è che, al di là dei pericoli creati dall'Atletico, voi abbiate avuto in mano l'inerzia del match. Tu come la vedi?
"Sono d'accordo con te; credo sia abbastanza oggettivo dire che abbiamo sempre mantenuto il controllo del match senza rischiare troppo, resistendo direi bene anche con il loro portiere di movimento. Abbiamo fatto un'ottima gara e penso che la differenza, almeno ieri sera, l'abbia fatta l'esperienza dello scorso anno, quando abbiamo giocato partite importanti per decidere un campionato o una finale nazionale playoff. E' una vittoria che arriva da lontano, anche grazie agli inserimenti di questa estate. Ho visto un gruppo "in missione" fin dai quarti, un'entusiasmo naturale e una compattezza emotiva sopra la media che mancava da un po'. La testa ha fatto la differenza".
- Adesso questo trionfo può aprire a nuovi scenari. Potete dire la vostra in fase nazionale? E in campionato, il successo di ieri può darvi la giusta consapevolezza per conquistare la promozione diretta in B?
"La fase nazionale adesso apre scenari interessanti e inesplorati per noi. In rispettosa sincerità, ammetto di non conoscere le squadre che potremmo incontrare nel primo triangolare o le possibili avversarie dell'abbinamento Emilia-Marche, dovrò mettermi a studiare. In più, giocare il martedì sera è una cosa nuova e da saper gestire abilmente a livello fisico e mentale. Per quanto riguarda il campionato, credo che la consapevolezza di poter ambire al primo posto non ci sia mai mancata, quella che ci è mancata è stata la continuità di prestazione e risultati. Chi ha un certo tipo di mentalità, quando assaggia il sapore della vittoria, non vuole più smettere: spero che sia questo il nostro mood per i prossimi mesi".
l.m.
Foto: Romeo Carraro