17/02/2024 09:06

Hatria, la ricetta di Rompicapo: "Dobbiamo ritrovare la serenità: l'esperienza de L'Aquila insegna"

La parola d’ordine è serenità. Perchè dopo due sconfitte consecutive la prima cosa da fare è non perdere la concentrazione sull’obiettivo da raggiungere, visto che la Lisciani procede sempre spedita e l’Hatria non è più la sola squadra che potrebbe insidiare la capolista nella sua corsa verso la promozione. Dunque, contro il Vasto sarà importante scendere in campo tranquilli e attenti, anche per la rivale odierna non è certo una formazione malleabile.


“Ovviamente bisognerà ritrovare la serenità - è l’ammissione di Lorenzo Rompicapo. - Il gruppo in realtà lo è già di per sé, ma c’è bisogno di ritrovare una certa tranquillità nel modo di approcciare al gioco. Ma è altrettanto vero che, adesso più che mai, le partite devono essere affrontate come quella contro il Teramo, con la massima aggressività, senza lasciare spazio a recuperi clamorosi”.


Fatto sta, a L’Aquila, nell’ultimo turno, è successo proprio questo, esattamente l’opposto di quello che era stato per lunghi tratti il canovaccio della gara: avanti nel punteggio prima di lasciare spazio alla rimonta dei padroni di casa.


“E’ stata una partita strana che noi avevamo controllato abbastanza bene, anche commettendo alcuni errori, però era stata indirizzata in maniera giusta dato che eravamo sul 5-2. Non so se questo sia stato dovuto a un calo fisico o mentale, certo un po’ ha influito la sconfitta col Teramo, contro cui avevamo giocato una grande partita e penso che avremmo meritato anche la vittoria, mentre poi l’abbiamo persa dopo averla giocata e preparata bene. Sono aspetti che anche inconsapevolmente fanno effetto”.


Dopo due anni Lorenzo Rompicapo ha deciso di riabbracciare la causa atriana, per giocare in Serie D e in C2 a Casoli. Laterale offensivo classe 1996, la sua rimpatriata ha anche un motivo affettivo.


“Visto che sono stato capitano per tanti anni, ho accettato su richiesta della società, per via delle situazioni in cui si è venuta a trovare. Insomma, non ho potuto dire di no e sono contento di essere tornato a dare una mano, sempre per quello che posso, perché la condizione, dopo sei mesi di inattività, non è certo delle migliori”.